01 Set 2021

“La notizia dell’approvazione, da parte della FDA (Food and Drug Administration), del farmaco Aducanumab di Biogen per il trattamento della malattia di Alzheimer, ci riempie di gioia perchè prelude alla disponibilità per i medici di più efficaci strumenti terapeutici, ed è di straordinario interesse per la ricerca sulla malattia a livello mondiale”. Così Manlio Matera, Presidente di AIMA Firenze, realtà che da 27 anni opera a tutela e sostegno dei malati e di chi se ne prende cura, ha accolto la notizia che rappresenta una svolta storica perchè la molecola è efficace sulla malattia e non solo sui sintomi. Lo sviluppo delle conoscenze sulla Demenza e le risorse europee e nazionali che arriveranno alle Regioni per interventi strutturali in Sanità determinano un nuovo scenario per la Demenza, nel quale bisogna muoversi con nuovi obiettivi e nuovi strumenti. Sul tema AIMA Firenze ha raccolto i seguenti contributi scientifici e istituzionali.

Sandro Sorbi, prof. di Neurologia e direttore Neurologia 1 AOU Careggi
Qual’è la sua opinione sul farmaco? Aducanumab (Aduhelm™) è stato approvato come trattamento per l’Alzheimer dalla FDA statunitense ed è la prima terapia approvata che agisce su una importante causa della malattia, riducendo l’accumulo di amiloide, e questo effetto potrebbe essere associato ad un beneficio clinico. L’approvazione accelerata prevede, contemporaneamente alla commercializzazione, lo svolgimento di uno studio per valutare ulteriormente l’efficacia clinica del farmaco. Questo approccio è comune all’introduzione di nuove terapie per patologie con bisogni insoddisfatti importanti. La sperimentazione di questo farmaco, come di altri ancora in fase 2 o 3, è stata condotta in soggetti in fase molto iniziale della malattia che presentavano sintomi lievi. È opinione consolidata infatti che, affinchè una terapia possa funzionare, si debba intervenire il prima possibile ed eventualmente accertare la presenza di patologia nel cervello ancor prima della comparsa dei sintomi. L’approvazione di questa terapia sottolinea l’importanza della diagnosi precoce. Nonostante le corrette cautele e le incertezze, ritengo che l’approvazione di Aducanumab sia un evento storico che inaugura un’era entusiasmante nel trattamento e nella ricerca dell’Alzheimer e della Demenza. Il processo di valutazione di Aducanumab da parte dell’ente regolatorio europeo è iniziato nell’autunno 2020 e dovremmo attendere ancora qualche tempo prima che il farmaco possa essere disponibile per i pazienti nel territorio italiano.

Il CRIDEM, dalla ricerca ai percorsi sul territorio. In questo scenario il Centro per la Ricerca e l’Innovazione per la Demenza (CRIDEM) istituito a Careggi per favorire l’aggregazione delle migliori competenze clinico scientifiche e permettere lo sviluppo e l’attuazione di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali e rieducativi che beneficino di una precoce disponibilità dei risultati della ricerca per i pazienti con Demenza, risulta strategico. Nell’eventualità auspicabile che Aducanumab o altri nuovi farmaci siano disponibili per i pazienti italiani CRIDEM sarà a disposizione del sistema per la definizione del percorso diagnostico specifico per questa importante novità terapeutica oltre che per la partecipazione diretta alle procedure di “intercettazione” precoce e selezione dei pazienti e al loro trattamento.

Serena Spinelli, Assessora alle Politiche Sociali della Regione Toscana
La Demenza costituisce una grande priorità di sanità pubblica, soprattutto nelle regioni con un’alta percentuale di anziani e di grandi anziani come la Toscana. L’obiettivo della Regione Toscana, a seguito dell’approvazione del Piano Nazionale Demenze nel 2015, è sempre stato quello di lavorare nell’ottica di ricercare il migliore benessere possibile per le persone con Demenza, valorizzare e sostenere chi li assiste e coinvolgerli nel processo di cura, garantire un sistema di servizi globale, unitario, integrato, radicato nel territorio, vicino alle persone nell’ottica della qualificazione della rete esistente. La Demenza oggi deve essere affrontata anche come una Malattia Sociale. La nostra Regione continuerà ad intercettare tutte le risorse disponibili per realizzare una più organica integrazione tra Servizi/Strutture/Associazioni e tra gli operatori coinvolti, nonché l’implementazione di soluzioni organizzative innovative, così da diminuire i disagi a carico della persona interessata e dei suoi familiari. Come le risorse del «Fondo per l’Alzheimer e le demenze» stanziate dalla Legge di Bilancio 2021, attraverso cui lavoreremo con i territori sulla effettiva attuazione di modalità più appropriate e condivise sul territorio per la gestione della prima fase del percorso, attualmente ancora in parte frammentaria e non sufficientemente coordinata: la fase del sospetto diagnostico, prima verifica diagnostica e invio alla presa in carico specialistica.

Simone Bezzini, Assessore al Diritto alla Salute e Sanità della Regione Toscana
Uno degli obiettivi centrali attuali è quello di aumentare i casi correttamente e precocemente diagnosticati di Alzheimer, fornendo alle cure primarie strumenti idonei a concorrere, con la medicina specialistica, all’obiettivo della appropriatezza e tempestività di un eventuale trattamento terapeutico. Per questo, appare indispensabile operare una innovazione organizzativa e culturale rispetto al servizio specialistico coinvolto nel percorso di cura della persona con Demenza, riaffermando il modello di CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze) come sistema integrato per diagnosi, terapia e continuità assistenziale, in collaborazione con la Medicina Generale ed i servizi del territorio.

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